Milano, Naviglio Martesana, numero civico 140 di viale Monza: la leggenda metropolitana inizia qui. E’ il 12 maggio 1986.
Il Derby Club di Viale Monterosa ha appena chiuso i battenti: dal suo palco, a partire dagli anni sessanta, sono uscite miriadi di comici, cantautori, intrattenitori, oggi famosi o famosissimi. La sua eredità pesa e anche molto.
A Milano il cabaret prima di ogni altra cosa deve essere un punto di ritrovo, una casa, sia per il pubblico che per gli artisti. Nulla si può improvvisare, né creare “in vitro”. Occorre che il cabaret nasca e cresca in modo naturale, per questo alcuni tentativi sorti “a tavolino” per sostituire il Derby, si perdono presto nei mille rivoli delle notti milanesi.
E infatti il cabaret Zelig, che prende forma in quegli anni nei locali del vecchio Circolo cooperativo di Unità Proletaria, nasce certamente non per calcolo. Sotto la guida di Giancarlo Bozzo, coadiuvato nella direzione artistica da Gino & Michele, assume subito un ruolo importante nella vita culturale della città e diventa il punto di riferimento centrale per i comici e gli attori non solo milanesi.
Fra di loro c'è un gruppo in particolare che sta creando fermento nella scena teatrale di quegli anni, un gruppo di artisti versatili e vivacissimi legati al Teatro dell'Elfo, a Gabriele Salvatores regista dallo spettacolo Comedians, e agli autori Gino & Michele: sono Paolo Rossi, Claudio Bisio, Bebo Storti, Silvio Orlando, Gianni Palladino, Renato Sarti, Antonio Catania, Gigio Alberti.
Zelig propone loro di calcare il palchetto, davvero striminzito, del locale. Il gruppo – allargato ad altri dell’area lombarda come le attrici Lella Costa e Angela Finocchiaro o come i musicisti Elio e le Storie Tese – accetta con entusiasmo.