Debora Villa e Marco Della Noce
DEBORA VILLA
con
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ETA’
Cosa succede ad una donna quando raggiunge i nannaranannannanni?
Cambia. Ma il cambiamento fisico, umorale, psicologico, non è graduale come è stato fino ad ora e come giustamente deve essere.
NO
Fidatevi esiste un punto di svolta (detto simpaticamente: punto di non ritorno) nel quale vi ritrovate catapultate senza neanche avere avuto il tempo di dire: “Xanax”.
Il corpo cede, la memoria vacilla, l'umore è come quello di Smigol quando gli rubano l'anello e questo quando siete in buona. Quando siete in versione negativa siete delle prepotenti che l'esorcista al vostro cospetto sembra un catechista. Il peggio è che a livello psicologico: diventate delle rocce. Non nel senso che vi sgretolate, no siete delle furie. Sapete chi siete, cosa volete, cosa non volete e tutte le piccole e grandi insicurezze che vi hanno accompagnate fino ad ora svaniscono. Tranquille, donne! Nel giro di una settimana avrete almeno una ventina di nuove paranoie che non saprete come gestire. Mille nuovi fastidi si affacceranno all'orizzonte. Ma soprattutto vi verrà la faccia come il c... Non in senso fisico, per fortuna quella vi cederà soltanto; no, è che direte tutto quello che vi passa per la testa, senza freni, senza inibizioni, libere!!! Si finalmente libere di fare figure di merda con il mondo intero.
Allora forse è bene iniziare a fare terapia, magari di gruppo, magari ridendoci su. Io la faccio: funziona. Firmato
Debora... Non mi ricordo il cognome
MARCO DELLA NOCE
“Che Storia!” “Recital....che storia" è un “uanmensciò” dove Marco della Noce racconta Marco della Noce. Uno spettacolo che racchiude 25 anni di vita, raccontati da Della Noce attraverso il linguaggio a lui più congeniale: quello dei personaggi. Infatti Marco non sarà solo in questo viaggio, ma lo farà in compagnia di Larsen e della sua vita andata letteralmente “in fumo” e del capitano dei Nocs, che lo segue come un’ombra. Ed è un viaggio che lascia una scia rossa al passaggio, raccontata e vista attraverso gli occhi di “Oriano”, “capo-meccanico” dei “bocs Ferari”, che ancora si diverte pensando e ripensando agli scherzi fatti ai suoi piloti. Affascina di questo recital la semplicità del gesto. Marco entra ed esce dal mondo e dalla vita dei suoi personaggi, attraverso un unico elemento, sia esso un gilet o un passamontagna o qualcos'altro