Alberto Bernasconi ed Emilio Scuto
Alberto Bernasconi in "Uno, nessuno...io"Chi siamo ? Dove andiamo ? Sicuri si passi di qui ? Da Pozzo d'Adda ?!??!?! Per me ci siamo persi ... e poi , a me lo chiedete ?
So a male a pena chi sono io, il figlio del bambino che c'è stato, cresciuto spaventato nella pericolosa periferia milanese degli anni 70, con un'educazione ambrosiana che è più fredda di quella siberiana e che ha generato un'indole cinica e ipercritica . Solo l'eredità dell'ironia di mio padre mi ha impedito di diventare il nuovo Kafka, ma che ve lo dico a fare...
Ora sono un ultracinquantenne, democratico bipolare, antinterista praticante , che sa apprezzare quanto di bello ci sia nel brutto, ed amplifica ,nei racconti di vita vissuta , il grottesco come antidoto per sopravvivere soprattutto ai pochi parenti che non si sono già estinti:
una madre che è ormai una vecchia rompipalle, dopo essere stata una rompipalle di mezz'età ed una giovane rompipalle
una moglie seganervi che dissemina di ostacoli e programmi il mio percorso quotidiano, quando chiederei solo di arrivare con serenità al crepuscolo due figli che sono accessori dei loro dispositivi elettronici, gli airsons, e vivono chiusi nelle loro camere per emergere solo per i bisogni primari e io non sono tra quelli e poi ci metto dentro visite mediche, esami, cene, viaggi, massaggi, paternità, patriarcato, nord, sud, tutti argomenti di cui parlo peraltro senza titoli, se non quelli di coda.
Astenersi non perditempo
Emilio Scuto in "Meglio tardi che maschi"Unendo un matriarcato siculo, la Disney e il fatto che i maschi sono un po’ delle merde, sono nato io, un raro esemplare di omo sensuale misandrico! Esatto, la misadria, l’odio per gli uomini. Tutti sappiamo come la misoginia sia ovunque, ed è terribile. Ma io ho la soluzione! Si, perché insieme possiamo concentrarci sull’odiare i maschi. Oggettivamente tendono a nascere stronzetti e a morire peggio, rendendo la cosa molto facile! Armato del senso di colpa siciliano, della classe di una principessa e lo stile di una ghey milanese , vi racconterò di tutte le mie disgrazie!
La vida da docente nella scuola italiana, dove un professore ha come unico scopo quello di non finire in galera prima dei quarant’anni.
L’esperienza gay, che si può augurare soltanto ai peggiori nemici, tra molestie maschili e luoghi comuni troppo veri!
E infine, l’infanzia sicula. Dicono che la madre siciliana cerca di replicare il rapporto che la madonna aveva con Gesù. Qualcuno avvisa la mia e la aggiorna per favore?